Lotta alla dispersione scolastica nella periferia di Ouagadougou

Stato attuale del progetto

Ad oggi ecco i risultati raggiunti al nostro centro sociale di Djicofè, quartiere non lottizzato di Ouagadougou:

  • 200 bambini frequentano la nostra scuola materna; il 35% appartengono a famiglie con disagio sociale
  • 433 bambini frequentano la nostra scuola elementare ; il 30% appartengono a famiglie con disagio sociale
  • 23 bambini usciti dalla nostra scuola primaria ed appartenenti a famiglie disagiate, frequentano le scuole medie del quartiere grazie alla nostra associazione che si prende carico del pagamento delle tasse scolastiche
  • Circa 200 persone mangiano ogni giorno pasti caldi preparati dalla nostra cucina della scuola Materna
  • Circa 140 studenti delle elementari mangiano ogni giorno pasti caldi preparati dalla mensa che abbiamo dato in gestione ad una associazione di donne
  • 20 dipendenti regolarmente assunti dal centro tra insegnanti, guardiani, cuoca ed aiuto, giardiniere

 

Contesto di riferimento

Quando molti di noi pensano ai bambini più poveri del mondo, viene subito in mente l’immagine di un bambino in una remota comunità rurale dell’Africa sub-sahariana, ma come dimostra l’ultimo rapporto Unicef  “Condizione dell’infanzia nel mondo” la situazione di maggiore degrado e pericolosità la vivono ogni giorno centinaia di milioni di bambini che vivono in “slum urbani” (quartieri periferici e poveri di grandi città) che non possono accedere ai servizi di base. Questi bambini sono esposti a molti pericoli che vanno dalla violenza, allo sfruttamento, alle malattie ed alla morte dovute alle condizioni di vita in aree sovraffollate, senza alcuna garanzia di stabilità, a fianco di crimine più o meno organizzato, in costante competizione per i servizi di base come acqua, servizi igienici e sanitari. Molti bambini che vivono negli slum urbani non hanno la possibilità di accesso alle scuole e le disparità alimentari che separano i bambini poveri da quelli ricchi nelle città Africane sub-sahariane, risultano spesso maggiori che tra i bambini delle zone rurali.

Sempre secondo questo studio dell’Unicef, ad oggi il 50% della popolazione mondiale, tra cui più di un miliardo di bambini, vive in aree urbane ed entro la metà di questo secolo la quota arriverà a oltre due terzi. In Africa, ed in particolare in Burkina Faso dove la nostra associazione opera da ormai molti anni, la popolazione urbana sale al 60%, e la maggior parte della popolazione vive nei quartieri periferici, dove troppi bambini sono costretti a svolgere lavori pericolosi invece di andare a scuola e dove la maggior parte dei bambini vive nella costante minaccia di essere sfrattata dalle proprie abitazioni per quanto siano fatiscenti, sovraffollate e malsane.

Le problematiche che una famiglia povera deve affrontare per far crescere un bambino in Burkina Faso sono enormi, a cominciare dalla malnutrizione: secondo i dati dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 29% dei bambini con meno di 5 anni presenta una sottoalimentazione cronica, di questi bambini l’11% circa presenta una forma di sottoalimentazione molto severa e ben il 35% presenta casi di arresto della crescita.

In questo paese poverissimo la situazione sanitaria  risulta decisamente preoccupante: il tasso di mortalità sotto i 5 anni, che nelle crude statistiche dell’OMS e dell’UNICEF viene indicato con la sigla TMS5, è del 17,6%, ciò vuol dire che più di 17 bambini su 100 muoiono entro i primi 5 anni di vita. Le cause di questa elevata percentuale di decessi è legata alle numerose patologie infettive, alcune gravi, ma alcune del tutto curabili nel nostro occidente benestante come la dissenteria, le parassitosi intestinali, le infezioni cutanee e broncopolmonari. Senza scordarsi che qui, come del resto  in tutto il continente africano, imperversa la malaria e l’AIDS miete vittime tra grandi e piccoli.

Non tutti, ma gran parte dei problemi sanitari derivano in gran parte della scarsa possibilità di accedere all’acqua potabile; si stima che solo il 25% della popolazione ne abbia accesso, percentuale che scende notevolmente negli slum urbani dove i pochi pozzi sono gestiti da commercianti senza scrupoli che vendono a caro prezzo l’acqua.

Il tasso di analfabetismo è molto elevato (circa il 32,3 %) mentre il tasso di scolarizzazione è molto basso (circa il 44,6%). Solamente 2 bambini su 5 in età scolare possono accedere al sistema scolastico, le famiglie non possono sostenere le spese relative alla scuola dei propri figli a causa dell’estrema povertà in cui vivono.


In un quadro strategico di lotta alla povertà, lo stato del Burkina Faso aveva lanciato un piano decennale di sviluppo per l’istruzione di base con l’obiettivo di portare il tasso di scolarizzazione al 70% e di alfabetizzazione al 40% entro il 2010, ma si sono verificate oggettive difficoltà, il budget era molto ridotto per cui molto spesso è stato indispensabile l’intervento delle iniziative private.

Molte famiglie che vivono nelle periferie delle città non hanno i mezzi per far crescere i propri figli in un ambiente sereno perchè i quartieri sono privi di ogni servizio primario: mancano l’acqua, la luce ed il gas, le fognature sono a cielo aperto e le strade sono spesso piccoli viottoli percorribili solo con carrettini o biciclette.

In questo contesto di periferia degradata è molto diffuso il fenomeno dei bambini di strada:  schiere di ragazzi orfani o in difficoltà economiche passano intere giornate a girovagare per le strade, vivendo di accattonaggio o piccoli espedienti, vittime di droghe povere e di ogni altro tipo di violenza. Peraltro molti di loro non sono nemmeno registrati alla nascita (si parla del 50% in slum urbani dell’Africa sub-sahariana), che determina per questi bambini privi di registrazione, una totale invisibilità rispetto ai servizi ed alle opportunità essenziali quali l’assistenza sanitaria e scolastica.

Molti di loro non sanno nemmeno cosa vuol dire avere il “diritto a giocare”, perché nessun diritto è possibile quando le situazioni sono di enorme degrado e pericolosità.

Inutile dirlo, ma tutto questo è in totale contrasto con la Convenzione sui diritti dell’Infanzia che prevede che ogni bambino che nasce abbia il diritto alla sopravvivenza, al pieno sviluppo, alla protezione dagli abusi, dallo sfruttamento e dalla discriminazione, nonché il diritto alla partecipazione familiare, culturale e sociale.

 

Linee guida progetto

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La nostra associazione opera da anni in uno dei paesi più poveri del mondo, il Burkina Faso, situato nell’Africa occidentale, nella zona sub-sahariana, ed è proprio nello “slum” più grande e pericoloso di questo paese, la gigantesca e tentacolare periferia della capitale Ouagadougou, che abbiamo deciso di costruire un asilo per fornire un’opportunità ai bambini ospitati di crescere in un ambiente sereno e protetto.

In questo quartiere povero e privo di servizi, abbiamo creato e gestiamo una Scuola Materna semi-gratuita per i piccoli di 3-4-5 anni che sono accuditi, assistiti, avviati e sostenuti nell’inserimento scolastico ed una Scuola Primaria che arriva fino al diploma di CEP.

Quello che ci proponiamo con questo progetto è di ottenere l’affrancamento di un certo numero di bambini dalla crescita in povertà, in cattiva salute, dall’alimentazione inadeguata, dalla mancanza di stimoli perché crediamo che questi risultati pratici possano mettere le basi affinchè questi bambini ottengano il massimo del loro potenziale in termini di sviluppo cognitivo. Siamo convinti che i risultati che stiamo ottenendo vadano ben al di là del risultato sul singolo bambino, ma addirittura sono di stimolo per la crescita dell’intero quartiere.


Il nostro progetto è operativo dal 2013 e prevede la gestione di un asilo dove oltre 200 bambini dai 3 ai 5 anni, per 8 – 10 ore al giorno, possono trovare assistenza. Al contempo riusciamo a liberare dai ruoli tradizionali le madri e le altre donne che si prendono cura dei bambini, consentendo loro di fare dei piccoli lavori che aiutano a sostenere l’economia familiare, rompendo quindi il ciclo vizioso in cui le condizioni di povertà portano altra e maggiore povertà.
Dal 2022 è operativa anche la Scuola Primaria che ospita oltre 400 studenti.


I bambini sono accolti nelle nostre classi senza alcuna discriminazione: senza distinzione di razza, casta, credo religioso e politico. Nella struttura i bambini hanno la possibilità di svolgere una normale vita di relazione, all’interno di un ambiente di tipo familiare. Per ogni bambino, viene adottato un progetto educativo individualizzato concordato con i servizi sociali di riferimento.

Applicando dei modelli già sperimentati in alti interventi simili in Burkina Faso, viene dato ampio spazio alle attività di crescita culturale come artigianato, musica, danza, teatro…

A tal fine, per la gestione della struttura opera una equipe professionale qualificata composta da educatori diplomati, assistenti, artisti, cuochi, e altro personale di supporto.

Obiettivi

Il progetto si pone i seguenti obiettivi prioritari:

  • Creare le condizioni per una crescita educativa, ma anche e soprattutto per favorire il gioco spontaneo ed organizzato, in un contesto di sano sviluppo per le capacità cognitive, la creatività e la socializzazione.
  • Provvedere alle esigenze di prima necessità dei bambini e dei ragazzi che graviteranno attorno alla struttura: nutrizione, vestiario, igiene personale.
  • Assicurare e sostenere l’accesso agli studi
  • Aiutare l’inserimento nel contesto sociale dei bambini con disabilità, e fornire loro degli aiuti concreti per diminuire gli effetti delle patologie.
  • Aiutare e finanziare la registrazione dei bambini all’anagrafe del comune di residenza, limitando il fenomeno dell’invisibilità di molti ragazzi verso i servizi sanitari e scolastici.

Per ottenere quanto sopra abbiamo identificato i seguenti obiettivi specifici già raggiunti:

  • Abbiamo realizzato e stiamo gestendo una Scuola Materna fornita di tre aule, refettorio, cucina, servizi igienici
  • Abbiamo realizzato e stiamo gestendo una Scuola Primaria fornita di sei aule, refettorio (affidato ad una associazione di donne), servizi igienici
  • Abbiam realizzato e stiamo gestendo una biblioteca, una sala studi accessibile dopo il tramonto dove i ragazzi possono studiare liberamente
  • Fornire pasti regolari ai bambini ospiti della struttura ed anche ad un certo numero di bambini bisognosi del quartiere

  • Accogliere nelle ore pomeridiane ragazzi più grandi che potranno trovare un ambiente dove studiare e seguire laboratori di artigianato, musica, danza, teatro…
  • Creare una struttura aperta che proponga attività culturali e sociali, opportunità di intrattenimento e crescita culturale per tutti i ragazzi che la frequentano
  • Fornire servizi di prima necessità: energia elettrica, acqua potabile, docce ed assistenza medica di primo livello.
  • creare molte attività a supporto delle famiglie, tra cui corsi di alfabetizzazione adulti in mooré e francese, microcredito per le donne, corsi di danza e musica

 

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