2008/2016 – Villaggio Rouaghin

Realizzare qualcosa nei villaggi nella savana è una tra le esperienze più emozionanti che un volontario possa provare.
Noi abbiamo conosciuto il villaggio di Rouaghin, a circa 60km a nord-est della capitale, nel 2008 in occasione di una delle rappresentazioni del progetto “Teatrando“. Per la precisione era l’ultima delle 40 rappresentazioni perchè Lambert, il responsabile della compagnia teatrale “La Parole” di Ouagadougou nostro partner nel progetto, voleva che in quel villaggio dove lui era nato si concludesse una grande esperienza e si coronasse una storia di successo che ci aveva portato a contatto con più di 40.000 ragazzi. Quando siamo arrivati al villaggio con la nostra Toyota, il pulmino dei teatranti era già arrivato e già avevano montato la “scenografia”.
Ad aspettarci c’era già un folto gruppo di donne intente a ballare il loro ballo tipico di benvenuto, un ballo dove simulano una strana lotta fatta a colpi di “fondo schiena”.
Ad attenderci sotto le stuoie che riparavano da un sole impietoso e con i vestiti più belli c’erano anche i saggi del villaggio compresi tre capi villaggio: quello di Rouaghin e di due villaggi limitrofi.
E’ proprio durante i convenevoli di rito con i capi villaggio e dopo aver bevuto le birre fatte con miglio (biancastra) e sorgo (rossa) che ci siamo scambiati una promessa reciproca: noi “nasara” (cioè “uomini bianchi”) avremmo adottato il villaggio cercando di portare negli anni il nostro aiuto e loro ci avrebbero accolto tra loro come se fossimo cresciuti e vissuti li da sempre.
Ricordo che in quell’occasione abbiamo promesso molte cose e che questo ci creava una grande ansia per riuscire a fare quanto promesso.Sono passati alcuni anni ed un pò alla volta, grazie all’impegno di molti altri benefattori che hanno creduto in questo progetto, abbiamo realizzato quanto promesso che abbiamo scoperto essere anche l’indispensabile per un villaggio nella savana.
Nello stesso 2008 abbiamo portato ed installato una motopompa per irrigare il piccolo orto che i giovani del villaggio stavano curando. All’inizio era poco meno di mezzo ettaro ora è più di 5 ettari con una varietà di produzione impressionante che ha consentito ai giovani del villaggio di acquistare nel 2012 una seconda motopompa ed aumentare ancora la produzione.Sono tanti gli aneddoti che potrei raccontare, ma ne riporto uno per tutti: quando nel 2009 abbiamo installato il mulino ed abbiamo promesso per l’anno successivo il pozzo, uno dei capi villaggi, sicuramente il più vecchio e malandato, mi ha preso la testa fra le mani e baciandomi quattro volte allo stile africano mi ha detto “ora che ho visto questo posso anche morire felice“.L’emozione di quel momento era però ancora niente se paragonata alla gioia incontenibile che abbiamo condiviso con loro quando, durante la missione nel novembre del 2010, abbiamo innaugurato il pozzo che, da 48mt di profondità, consente di portare in superficie acqua potabile. Questo eviterà, a tutta la gente del villaggio di Rouaghin e degli altri villaggi vicini, tantissime malattie che derivavano dall’utilizzo di acqua del “barrage” per ovvi motivi molto inquinata.Nel dicembre 2011 abbiamo proseguito il nostro intervento costruendo dei servizi sanitari per gli abitanti del villaggio. Questo intervento spesso ignorato dalle organizzazioni umanitarie è invece molto importante perchè è un pre-requisito determinante per il miglioramento sanitario e la lotta alla diffusione delle malattie trasmissibili.
Pensate solo che durante la stagione delle piogge l’acqua dilava i terreni portando ogni tipo di escremento nel barrage, cioè quella che per i mesi successivi è spesso l’unica riserva di acqua a disposizione.
Nel gennaio 2013 abbiamo consegnato 4 carrozzine ai portatori di handicap del villaggio, aiutandoli ad affrancarsi dai disagi quotidiani che vedono spesso un portatore di handicap costretto a vivere dentro la capanna di fango ogni giorno dell’anno.Nella missione di maggio 2013, con l’accordo dei capi villaggio, abbiamo posto le basi per la semina di 5 Ha di Jatropha, una pianta pluriennale (può vivere fino a a 40 anni) alta fino a 4-5 mt, che entra in produzione al 3° anno fornendo un ottimo reddito dalla vendita dei semi che verranno utilizzati per estrarre l’olio combustibile. A seguito di questo accordo, nel mese di luglio 2014 sono stati lavorati i terreni con un trattore e nel mese di agosto sono state fornite le piantine ai contadini che le hanno seminate nel periodo delle piogge. In questi 3 anni necessari alla entrata in produzione, sarà possibile seminare miglio/sorgo/mais nelle interfile della jatropha quando la pianta è ancora piccola.
La cultura è attualmente in atto e si dovrebbero cominciare a raccogliere i primi semi a partire dal 3° anno, quindi ci si aspetta nel 2017.

IMG_4079Durante la nostra ultima missione in marzo 2016, abbiamo installato un impianto fotovoltaico che consente di avere l’illuminazione nell’aerea della grandi riunioni ed una presa multipla a disposizione di piccole utenze elettriche. Con questo impianto gli abitanti del villaggio potranno riunirsi sotto il grande faro a LED la sera dopo il tramonto, gli studenti potranno studiare dopo il tramonto, e tutti potranno caricare i telefoni cellulari. Potete immagine che grande festa è stata per tutto il villaggio !! Per chi fosse interessato ai dati tecnici, l’impianto in questione è composto da 3 pannelli da 230W, un caricabatterie da 30A, un inverter da 1KW e due batterie da 12V x 120Ah.

A parte l’esperienza umana che ci ha fatto conoscere tanti veri amici  e ci ha arricchito enormemente, queste attività effettuate nell’arco di 8 anni sul villaggio di Rouaghin ci hanno permesso di “toccare con mano” una strategia di intervento che è quasi sempre ottimale per lo sviluppo di un villaggio nella savana

Di sicuro nei prossimi anni replicheremo questo progetto in qualche altro villaggio.

Volete vedere dove è il villaggio di Rouaghin ? cliccate qui e potrete vedere dal satellite la magia di questo villaggio disperso nella savana.